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Data economy, Panetta: “I dati più che il nuovo petrolio sono l’aria per sopravvivere”

La monetizzazione delle informazioni non è più un tabu. Ma non deve crearsi un’area economica a doppia velocità.

Difficile dire se la quantificazione della sanzione sia adeguata o meno, così come non spetta a noi esprimere giudizi sulla correttezza dell’impianto accusatorio, ma sembra evidente che le autorità iniziano non solo ad interessarsi agli abusi di posizione dominante in un determinato ambito, ma siano interessate a comprendere ed arginare il comportamento di chi, godendo di un vantaggio competitivo in termine di dati posseduti, possa agevolmente passare dalla posizione dominante in un determinato settore in quella di un altro”. All’indomani della multa da oltre 1 miliardo ad Amazon da parte dell’Antitrust italiano l’avvocato Rocco Panetta – tra i massimi esperti a livello nazionale e internazionale di diritto delle nuove tecnologie e avvocato della data economy, nonché membro del Cda e Country Leader di Iapp – International Association of Privacy Professionals –fa il punto con CorCom sugli scenari che si vanno prefigurando. “È ormai chiaro a tutti che le autorità antitrust e della privacy sono e saranno sempre più in prima linea nella tutela del mercato e dei consumatori- evidenzia Panetta -. La capacità di gestire e valorizzare miliardi di dati personali e su quelli far crescere un business è la strada da perseguire, pur rimanendo nel solco di regole non semplici e che spaziano dalla tutela di diritti fondamentali alla libertà di impresa”.

Avvocato Panetta, a proposito di regole, sta per essere approvato presto il Data Governance Act. Cosa dobbiamo aspettarci?

L’Europa sta ponendo le basi per una data economy di secondo livello e sta aggiornando le norme che regolano la vita cosiddetta onlife, per usare la definizione coniata dal filosofo Luciano Floridi, dato che non è più considerabile infatti pensare a online e offline come due mondi separati.

I dati non sono più tanto il nuovo petrolio, quanto aria per aziende e pubbliche amministrazioni, essenziale per sopravvivere. Il fatto che in un solo anno il testo sia ormai al voto finale dà la misura della sua importanza.  Con questo testo l’Europa vuole facilitare lo scambio di informazioni personali tra pubblico e privato dove la diffidenza è alta quando si tratta di condividere informazioni che possono essere dati personali o segreti industriali. Per farlo si ricorrerà a dei data hub che vigileranno sullo scambio di dati garantendo il rispetto delle norme. Questo dovrebbe essere uno dei punti cruciali della nuova regolazione.

Anche i dati personali diventeranno dunque moneta di scambio?

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