Written by 19:56 Media, Wired Italia

Per l’Europa è ora di stabilire chi pagherà i danni nell’era digitale

La responsabilità civile di prodotti digitali e tecnologie al centro di una consultazione lanciata dalla Commissione per regolare il fenomeno e dare un inquadramento comune a tutela di cittadini e consumatori

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di Vincenzo Tiani

L’intelligenza artificiale sta arrivando lentamente in tutti i settori e mentre da aprile sono iniziate a Bruxelles le discussioni su come regolarne l’adozione in Europa con l’AI Act, ora c’è un’altra questione che urge regolare il prima possibile: la responsabilità civile dei danni derivanti da software e relativi aggiornamenti oltre che dell’AI stessa.

Se ne parla da oltre un anno a Bruxelles ma ora la Commissione europea ha iniziato a spingere l’acceleratore pubblicando una consultazione aperta ad addetti ai lavori e a cittadini che vogliono dire la loro sul tema e che possono farlo in maniera anche anonima. In particolare la Commissione vorrebbe sentire l’opinione di aziende che sviluppano software, specialmente se pmi, assicurazioni, accademici, ong, associazioni dei consumatori e di categoria.

Un aggiornamento necessario tra green e tech

La necessità di aggiornare queste norme si intreccia anche con le politiche green dell’Unione. Spiega la Commissione nel documento che accompagna la consultazione che “la transizione verso un’economia circolare, in cui è sempre più possibile estendere la vita dei materiali e aggiornare e riparare prodotti e componenti, porterà benefici all’ambiente. Tuttavia, allo stesso tempo, solleva questioni sulla responsabilità per eventuali danni successivi” al reinserimento sul mercato del prodotto, oltre che dei possibili danni ambientali.

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